Sono queste le parole di Alessandro, uno dei giovani ambientalisti di Ultima Generazione responsabile della vicenda di Palazzo Madama.
“Se non agiamo ora, ci estingueremo entro fine secolo”. Sono queste le parole di Alessandro, uno degli attivisti di Ultima Generazione. Il 2 gennaio il gruppo di ecologisti ha imbrattato un muro del Senato di Roma. Durante gli ultimi mesi il gruppo di attivisti è stato protagonista di una serie di azioni vandaliche in segno di protesta nei confronti dello Stato.
Stavolta, nel mirino degli ambientalisti, c’è il Palazzo Madama di Roma, imbrattato con la scritta: “Il governo italiano è criminale”. Ma la protesta non si è conclusa solo con la scritta. Il gruppo di Ultima Generazione ha deciso di occupare il Grande Raccordo Anulare, sdraiandosi per terra e bloccando la circolazione per diverse mattine.
Tantissimi i disagi ad danni dei cittadini che dovevano recarsi a lavoro, che non hanno preso bene la protesta degli ambientalisti. Il gruppo di Ultima Generazione ha deciso di veicolare i propri messaggi danneggiando le istituzioni ed i luoghi simbolo della nazione.
L’arresto degli attivisti
Il 3 gennaio gli inquirenti hanno condotto diversi arresti nei confronti degli attivisti che hanno commesso l’atto in segno di protesta. Il provvedimento dipende da una modifica del codice penale introdotta tre anni e mezzo fa da Matteo Salvini.
I tre attivisti risultano essere responsabili del reato di danneggiamento aggravato. Si tratta di uno dei reati modificati dal cosiddetto Decreto sicurezza bis, nella fattispecie il decreto legge 53/2019, stabilito dal governo Salvini nell’agosto 2019. Attraverso il Decreto sicurezza bis la manifestazione diventa un’aggravante generale per reati contro pubblici ufficiali.
Alessandro giustifica in questo modo il gesto compiuto ai danni di Palazzo Madama: “Io ho 21 anni e sono costretto a fare queste azioni per essere qua a parlare di crisi climatica che il governo non sta affrontando”.
E continua: “Siamo accusati di un’assurdità perché il palazzo è stato imbrattato, ma subito ripulito. Era un’azione dimostrativa per richiamare l’attenzione. A noi interessa far parlare di crisi climatica e far conoscere alle persone a cosa stiamo andando incontro se non interveniamo, cose di cui la scienza continua a dare evidenza”. Infine conclude il discorso puntando il dito contro le generazioni più adulte. “Voi state ammettendo che siamo in un collasso climatico perché non fate nulla? Questa dovrebbe essere la vera domanda?”
